Il nome Oronzo è, senza dubbio, di matrice classica e, secondo mons. Raffaele de Simone, non era da escludere l’ipotesi che, fra le illustri famiglie romane, non vi fosse anche una gens orontia.
Esplorare la questione oronziana significa riflettere, oltre che sulle manifestazioni del culto, anche sulle fonti letterarie relative alla figura del nostro santo, valutando tanto le notizie in esse contenute quanto i loro silenzi.
Roccapelago, in provincia di Modena, è un minuscolo borgo che conta oggi soltanto poche decine di abitanti. Circondato dalle cime dell’Appennino emiliano e prossimo alla vetta del Sasso Tignoso, è una contrada ricca di storia.
Spesso si corre il rischio di passare ignari accanto alla storia. È quello che può capitare al visitatore sbadato della chiesa dell’Ausiliatrice a Turi.
Era il 21 Ottobre 1915, di sera che quasi tramontava. Sul Monte Cappuccio spirava un vento freddo e triste, che già sapeva di autunno inoltrato. L’artiglieria imperiale cannoneggiava maledettamente, facendo mulinare in aria intere zolle di terra.
Le giornate dell'undena dedicata ai santi patroni hanno riacceso tra studiosi ed appassionati anche una questione di lungo corso: sant'Oronzo fu davvero il protomartire d'Italia?