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La notizia giunta questa mattina sulla tragica morte di Singh, il giovane indiano ritrovato senza vita nel centro città, ai piedi del monumento ai caduti, ci offre la riprova che non si può mai abbassare la guardia e che ognuno per la sua parte è chiamato a fare il proprio compito.

 

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La situazione della povertà a Lecce in questo tempo di Covid genera maggiori difficoltà ma sono convinto che la nostra comunità leccese sia da parte istituzionale sia dal mondo cattolico come anche da parte della rete di volontari presenti in città può dare risposte almeno di primo intervento i per prevenire questi drammi.

Morire a 34 anni fa tristezza e provoca sempre scalpore. Questo ci dice che occorre lavorare in rete per poter dare risposte concrete ai senza fissa dimora. Questo episodio possa farci trovare sempre più preparati per le necessità che sicuramente ci sono. Il fatto che sia capitato ad uno straniero non ci esime dal prenderci cura conosciamo che anche diversi italiani sono senza un tetto dove ripararsi; facciamo prevalere il bene e la solidarietà presente in ognuno di noi e non nascondiamoci dietro l’indifferenza come se quanto accaduto non ci riguardasse. Come noi mesi scorsi continuiamo a costruire insieme quella rete sociale che ci aiuta a rispondere anche a queste emergenze.

*direttore Caritas diocesana

 

Forum Famiglie Puglia