“Questa sera (ieri per chi legge ndr) volentieri benedirò il Crocifisso che, come richiesto, ti giungerà in settimana. Il Signore Gesù ti sostenga e vi sia di grande aiuto e consolazione. La Vergine Maria, Regina Pacis, ti doni la ricompensa per i tuoi sforzi di fraternità, amore e pace”.
Non si è fatta attendere la risposta dell’arcivescovo Michele Seccia alla ‘preghiera semplice’ (LEGGI) giunta via mail ieri mattina e nella quale don Cesare Lodeserto chiedeva alla ‘sua’ Chiesa in dono l’invio di “un piccolo crocifisso, semplice e povero. In questo momento è il nostro unico riferimento”.
“In questo momento di dolore - prosegue l’arcivescovo - ti sono particolarmente vicino e desidero esprimere la mia prossimità alla Chiesa di Chisinau, al suo vescovo, e soprattutto, a te e a don Massimiliano che vi state prodigando per accogliere i profughi ucraini, che lasciano i rimbombi della guerra per trovare un poco di consolazione e sollievo”.
“Avvertite, in questo momento, la vicinanza di tutta la Chiesa di Lecce che apprezza quanto state facendo in quella trincea di carità che ha posto le sue tende in Moldavia per disinnescare l'odio e la violenza della guerra”.
“Nella Veglia di preghiera - conclude l’arcivescovo - ti ricorderò, insieme al caro don Massimiliano, affinché la supplica al Signore vi sostenga in questi momenti tragici e difficili. Ti chiedo inoltre di manifestare tutta la mia solidarietà ai volontari, ai giovani della Fondazione Regina Pacis e al vescovo, Anton Cosa, a cui rinnovo il mio affetto e la mia stima”.