Per Papa Francesco “i credenti e le persone di buona volontà si sentano sempre più chiamati a cooperare alla formazione di una cultura dell’incontro, del dialogo e della collaborazione al servizio della famiglia umana” (Incontro Interreligioso ed Ecumenico per la Pace a Dhaka, 1 dicembre 2017).
La ‘buona volontà’ (eudokia), nel linguaggio comune, fa pensare alla buona volontà degli uomini, ma nelle Sacre Scritture è indicato il “buon volere” di Dio verso gli uomini, che non conosce limiti. Ed ecco allora il messaggio del Natale: con la nascita di Gesù, Dio ha manifestato il suo buon volere verso tutti.
Un’antica consuetudine prevede per la festa di Natale tre messe, dette rispettivamente della notte, dell’aurora e del giorno. In ognuna, attraverso le letture che variano, viene presentato un aspetto diverso del mistero.
Con il rinnovamento liturgico la Chiesa ha mantenuto nei suoi testi il senso genuino del Natale secondo la migliore teologia dell’epoca aurea romana. La solennità del Natale è preparata dalla vigilia e si prolunga in una ottava del Natale con la celebrazione di alcuni Santi. L’ottava del Natale ha ricuperato il suo senso romano primitivo: Natalis Sanctae Mariae, con una festa in onore della divina maternità.
In occasione del Santo Natale, una riflessione sull’ evento cristiano-pagano conosciuto come il ‘Censimento di Quirinio’.
I PASTORI
Tra i personaggi della natività presentati da Luca figurano i pastori, poveri senza fissa dimora, biasimati dai rabbini per la loro ignoranza della Legge e per il loro stato permanente di impurità legale a motivo del continuo contatto con gli animali.