Si conclude oggi 28 luglio, nella cornice dell’Oasi dei martiri idruntini di Santa Cesarea Terme, il secondo anno del percorso triennale di formazione pastorale “Parrocchie sinodali e missionarie” con il tema “Ministerialità e partecipazione” promosso dall’Istituto pastorale pugliese (Ipp).
L’Istituto pastorale pugliese, presieduto da mons. Giuseppe Satriano e diretto da don Piero De Santis, propone questo itinerario formativo congiunto per presbiteri, religiosi e laici, affinché insieme possano confrontarsi sui cambiamenti che le forme ministeriali ecclesiali sono chiamate ad assumere perché si realizzi una piena partecipazione e corresponsabilità di tutti i battezzati all’edificazione della comunità (LEGGI). Circa ottanta sono i partecipanti da tutta la Puglia a questo secondo anno del percorso, animato da un’équipe regionale coordinata da don Francesco Zaccaria e in collaborazione con la Facoltà teologica pugliese, rappresentata dal preside don Vito Mignozzi. Ad arricchire il confronto ci sono anche alcuni partecipanti dalla Sicilia e dal Veneto, questi ultimi membri dell’equipe del progetto “Parrocchia Triveneto”, coordinato da Fratel Enzo Biemmi e gemellato con questo percorso pugliese.
Il metodo adottato in questa formazione pastorale è narrativo e laboratoriale: il percorso, costellato da celebrazioni liturgiche, momenti di ascolto della Parola e di preghiera, parte dall’esperienza ministeriale e parrocchiale dei partecipanti, per poi ascoltare alcuni testimoni di racconti parrocchiali e confrontarsi nei gruppi sulle questioni che emergono da questi racconti. L’approfondimento degli esperti di quest’anno, don Dario Vitali (ecclesiologo), don Livio Tonello (teologo pastorale) e Fabio Mancini (pedagogista), aiuta a mettere in luce le prospettive teologiche e formative delle sfide che attendono il rinnovamento ministeriale delle comunità. L’obiettivo della proposta, in sintonia con i cammini sinodali in corso a livello nazionale e a livello universale, è innanzitutto quello di realizzare un percorso formativo per presbiteri e laici insieme, ma anche quello di accompagnare nel discernimento comune i rappresentanti delle diocesi per identificare i passi possibili da compiere, nei loro rispettivi contesti, verso una Chiesa “tutta ministeriale”.