L’ultima tappa del percorso intrapreso in preparazione alla celebrazione ecumenica in occasione del Tempo del creato che si svolgerà il prossimo 10 ottobre presso il monastero delle Clarisse di Lecce intende concentrarsi sul tema della custodia del creato analizzato unicamente secondo la spiritualità clariana e dunque secondo la sensibilità femminile.
Santa Maria della Porziuncola. 3 ottobre 1226. Quella sera l’azione dello Spirito trovava compimento nel Transito al cielo di un piccolo e grande uomo, Francesco d’Assisi.
“Nel silenzio e nella preghiera possiamo ascoltare la voce sinfonica del creato, che ci esorta ad uscire dalle nostre chiusure autoreferenziali per riscoprirci avvolti dalla tenerezza del Padre e lieti nel condividere i doni ricevuti. In questo senso possiamo dire che il creato, rete della vita, luogo di incontro col Signore e tra di noi, è «il social di Dio» (Udienza a guide e scout d’Europa, 3 agosto 2019). Esso ci porta a elevare un canto di lode cosmica al Creatore, come insegna la Scrittura: «Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore; lodatelo ed esaltatelo nei secoli» (Dn 3,76)”.
Per volontà di Papa Francesco, dal 2015 il 1° settembre di ogni anno si celebra la ‘Giornata mondiale per la custodia del creato’. Una giornata dedicata alla preghiera, riflessione, discussione e condivisione riguardo alla protezione di ciò che il pontefice argentino chiama la ‘casa comune’.
Ieri, nella festa della Natività della Beata Vergine Maria, Suor Rute Tavares de Azevedo e Suor Marie J.F. de Chantal Byukunsenge, rispettivamente di origini brasiliana e ruandese, della congregazione delle Salesiane dei Sacri Cuori, hanno celebrato la loro professione perpetua nel Santuario San Filippo Smaldone, conosciuto meglio come la chiesa delle Scalze. Ha presieduto l’eucarestia ed il rito l’arcivescovo Michele Seccia.
Le suore Compassioniste serve di Maria si raduneranno il prossimo 5 settembre a Lecce, presso la residenza “Marangi-Crispino” dove svolgono il servizio di assistenza a numerosi anziani ed invalidi.