Mentre la comunità di Merine attende l’arrivo del pullman della parrocchia matrice di Surbo di ritorno dalla Polonia (LEGGI) dove si è recato per portare aiuti di ogni genere e che, invece, in serata, con a bordo don Mattia Murra e i quattro volontari surbini, accompagnerà di ritorno da Jaroslaw cinque profughi (due donne e tre bambini), nella frazione di Lizzanello è partita una vera e propria gara solidarietà.
La casata dei Paladini segna la storia non solo civile ed amministrativa ma anche religiosa di Lizzanello. È infatti per volere del Conte Francesco Paladini che la comunità di Lizzanello annovera tra le sue chiese anche quella dedicata alla Vergine Annunziata, costruita nel XVI secolo poco distante dal Palazzo Baronale, casa della famiglia all’epoca detentrice del feudo di Lizzanello.
Sono già in corso le celebrazioni in vista del 52° anniversario dalla dedicazione della chiesa parrocchiale a Lizzanello, che per quest’anno vede Padre Saverio Zampa, missionario Omi (Oblati di Maria Immacolata), a coadiuvare il parroco don Francesco Morelli nelle meditazioni e le celebrazioni durante il triduo di preparazione alla festa che, come da calendario, vedrà il suo termine domani 17 marzo, giorno in cui nel 1970 la chiesa fu dedicata a Maria S.S. Addolorata.
Come comunicare a dei bambini che altri loro coetanei, senza colpa, se riusciranno a sopravvivere alla barbarie, porteranno impressi per tutta la vita, nei loro occhi, nella loro mente e soprattutto nel loro cuore gli orrori della guerra?
Si collocano nel solco delle iniziative legate non solo allo sport ma al vivere civile in senso lato pure così caro al Centro Sportivo Italiano, gli incontri domenicali “Un caffè con…” che l’ente promuoverà nelle prossime settimane.
Dopo l’inaugurazione del percorso di outdoor fitness dello scorso novembre, il parco “Nelson Mandela” di Merine continua a crescere e ad offrire nuovi servizi ai cittadini. Domani 5 febbraio, infatti, è previsto il taglio del nastro per il punto ristoro all’interno dello spazio verde che, sempre più si avvicina dunque a quel “villaggio della famiglia e polo educativo” immaginato dal Centro sportivo italiano (Csi) quando, nel 2015, ne diventò gestore.