I giovani vivono “raccontandosi” continuamente, ma non sono capaci di “sentire” profondamente. Ne è convinto fratel Michael Davide Semeraro, monaco benedettino, che “rilegge” il rapporto tra i giovani e la preghiera, una delle tre pratiche tradizionali della Quaresima. “Nei giovani c’è una disaffezione alla preghiera dovuta alla mancanza di iniziazione ad essa” da parte di noi adulti, la tesi di fondo.
Oggi alle 16, nella cattedrale di Monopoli, il vescovo Giuseppe Favale presiede il rito delle esequie di don Nicola Giordano, fondatore del movimento di spiritualità “Vivere in” e dell’omonima casa editrice che ha pubblicato la gran parte dei lavori editoriali prodotti dai docenti dell’Istituto di scienze religiose di Lecce.
“C’è un Paese che aspetta te. Sì, proprio te”. È l’invito rivolto ai giovani tra i 20 e i 30 anni che dal 18 marzo al 15 aprile potranno partecipare al contest “In un altro mondo” iscrivendosi sul sito www.inunaltromondo.it.
“La perdita dei legami che ci uniscono, tipica della nostra cultura frammentata e divisa, fa sì che cresca questo senso di orfanezza e perciò di grande vuoto e solitudine”: così si è espresso Papa Francesco (Città del Vaticano, 1 Gennaio 2017).
“Viviamo come in una centrifuga lanciata a tutta velocità. Siamo costantemente ‘in uscita’ attraverso le cinque porte che sono i nostri sensi. E non soltanto i giovani e i ragazzi”.
Comincia, oggi, per Francesco il settimo anno di servizio sulla Cattedra di Pietro. Il numero sette nella tradizione biblica è numero di santità e di benedizione.