Sono giorni di ripartenza per la Chiesa di Lecce, i cui presbiteri e diaconi, dopo la pausa estiva, da domani sono convocati dall’arcivescovo Michele Seccia per una tre giorni (7-8-9 settembre prossimi ndr) di formazione, di ascolto, di dialogo e di programmazione in vista del nuovo anno pastorale.
Senza eccessive argomentazioni, è doveroso riconoscere che la sinodalità è stata il cuore del ministero episcopale del card. Semeraro nella diocesi di Albano. Tra alimentarne il desiderio e acquisirne lo stile, si sono configurati i tratti del volto bello di una Chiesa generativa, che accoglie e si prende cura.
In spiritu seminare (Gal 6,8), il motto che ne ha accompagnato l’episcopato, rispecchia bene il ruolo che il card. Semeraro svolge da sempre nel suo ministero.
Con il nuovo anno pastorale e la ripresa delle attività musicali, il coro liturgico-polifonico della cattedrale di Lecce diretto dal maestro Tonio Calabrese, indice delle audizioni rivolte a tutti coloro che vogliono anzitutto esprimere la propria fede attraverso il canto liturgico e, dunque, vogliono rendersi disponibili al servizio liturgico-musicale durante la celebrazione delle messe domenicali e degli eventi diocesani.
Mercoledì 8 settembre, festa della Natività della Beata Vergine Maria, la Chiesa di Albano vive un momento importante della sua presente storia: dopo 17 anni, in seguito alla sua nomina da parte del Papa Francesco a Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il card. Marcello Semeraro conclude il suo ministero episcopale nella diocesi di Albano. Gli succede mons. Vincenzo Viva, entrambi figli della terra benedetta del Salento!
Quando il Pastore di una Chiesa muore improvvisamente, la comunità diocesana avverte un grande senso di smarrimento e quasi di abbandono; si prova un senso collettivo di orfanilità.