A causa del perdurare della pandemia, anche il ritiro del clero dell’arcidiocesi di Lecce del mese di dicembre, si è svolto ieri in modalità telematica, dalla cappella dell’episcopio.
Saranno due giorni di festa ma anche di preghiera e di comunione per la Chiesa di Lecce: don Marcello torna per la prima volta da card. Semeraro e da Prefetto della Congregazione delle cause dei santi nella comunità che lo ha generato alla vita, alla fede, al sacerdozio e all’episcopato.
Permane difficile la situazione in Moldavia, non solo a causa della pandemia, ma anche per una crisi politica ancora in atto, nonostante il prossimo insediamento della neo eletta presidente della repubblica.
Domenica 20 dicembre il neo cardinale, Sua Eminenza Marcello Semeraro, presiederà l’Eucaristia nella cattedrale di Lecce, la chiesa madre della omonima comunità diocesana e del presbiterio di cui egli ha fatto parte dal 1971 al 1998, quando poi è stato nominato vescovo di Oria.
La dignità cardinalizia voluta dal Papa Francesco per mons. Marcello Semeraro (don Marcello) ha chiaramente provocato in me una grande gioia, ma ha anche risvegliato in me il forte senso della memoria.
Ho condiviso per 20 anni il ministero sacerdotale di teologo dell’amico, adesso cardinale, Marcello Semeraro. Lui sul versante dell’Ecclesiologia, io su quello dell’Etica teologica. Quella condivisione ha segnato tanta parte dei nostri giorni.