“La salvezza dei giusti viene dal signore” così recita l’antifona del canto del salmo 37 recitato durante il momento di preghiera per l’ultimo saluto a don Antonio Pellegrino avvenuto ieri sera presso chiesa di San Michele Arcangelo di Trepuzzi.
Don Antonio Pellegrino, è risaputo, non era certo un uomo di poche parole. Ha voluto spesso condividere tanti episodi della sua vita, ed in questo giorno così triste è bello ricordare come nell’affidarsi a Maria ha saputo salire la strada stretta della vera felicità.
“Fu crocifisso per noi” è l'espressione di lode, che i senza dimora della Casa della Carità professano nel contemplare i dolori di Gesù sulla Via verso il Calvario.
"Noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra dell’Onnipotente nei cieli, ministro del santuario e della vera tenda, per presentarsi davanti a Dio in nostro favore".
Don Antonio carissimo, confratello amatissimo, è giunta l'ora da te tanto attesa, come mi confidavi nelle tante telefonate che ci siamo scambiato soprattutto negli ultimi anni e quasi ogni giorno nelle ultime settimane fino alla mia ultima visita di sabato scorso con grande edificazione spirituale per me, offrendomi in anteprima il bellissimo volume delle tue poesie con una dedica personale scritta e firmata lentamente con tanta gioia sul volto consunto dalle sofferenze.
Da alcuni anni la presenza fisica di don Antonio Pellegrino nelle case, nei circoli culturali e nelle chiese di Trepuzzi era diventata rara a motivo della sua tarda età ma soprattutto per la sua salute che dava segni di cedimento.