Sembra che introdurre una tassazione patrimoniale faccia paura. Fa paura ai super agiati, fa paura ai Governi che la devono proporre, fa paura ai partiti che la devono approvare. Fa paura neanche a dirlo a chi la dovrebbe pagare ma anche a chi è ben lontano dai possessi milionari.
Ormai è un classico: tutte le volte che i pontefici parlano di limiti della proprietà privata diventano comunisti o socialisti o pauperisti e così via. E non solo i papi, ma anche i vescovi e i preti, i fedeli laici.
Persone, famiglie, gruppi ed associazioni sono chiamati a promuovere gli interessi dei singoli e dell’intera comunità, sentendosi responsabili e partecipando attivamente al conseguimento del benessere di tutti e di ciascuno.
“Chi abita sull’abete/ tra i doni e le comete?/C’è un Babbo Natale/alto quanto un ditale./ Ci sono i sette nani,/gli indiani, i marziani. Ci ha fatto il suo nido/perfino Mignolino./ C’è posto per tutti,/per tutti c’è un lumino/e tanta pace per chi la vuole/per chi sa che la pace/scalda anche più del sole”.
“Tutti fratelli”: nel titolo della sua recente enciclica Papa Francesco ricorda ad ogni uomo una verità fondamentale per ogni abitante della terra, ma egli stesso non nasconde l’impegno e le possibili sofferenze nel considerarsi veramente cittadini del mondo, riscoprendo la naturale “vocazione” di essere edificatori di positive relazioni interpersonali con tutti gli altri.
Insieme all'emergenza sanitaria, avanza un'emergenza sociale che colpisce non gli anziani ma i bambini.