Aveva detto qualche tempo fa che era pronto per andare alla casa del Padre e ieri, alle 9.34, Benedetto XVI ha terminato la sua esistenza terrena. “Aspetto di tornare a casa” sono state le ultime profetiche parole pubblicamente diffuse.
Lo scorso 2 dicembre l’arcivescovo Michele Seccia ha ricordato il quinto anniversario del suo arrivo nella Chiesa di Lecce. Il primo lustro di un cammino fortemente segnato dagli anni della pandemia che ha limitato, e non poco, anche l’azione pastorale della diocesi e di tutte le comunità parrocchiali.
Sono giorni molto intensi quelli vissuti dall’arcivescovo Michele Seccia in questo tempo di Natale nonostante le sue non perfette condizioni di salute legate ad acciacchi stagionali.
“Stasera in ogni chiesa della diocesi, durante la celebrazione eucaristica si preghi per la salute di Benedetto XVI”. È l’invito che l’arcivescovo Michele Seccia ha voluto rivolgere a tutti i sacerdoti leccesi avendo appreso dell’aggravamento delle condizioni del Papa emerito.
In una cattedrale colma di fedeli l’arcivescovo Michele Seccia ha presieduto la messa delle Notte Santa di Natale. Hanno concelebrato il parroco della cattedrale don Vito Caputo, mons. Nicola Macculi e don Massimiliano Mazzotta. Il servizio liturgico è stato prestato dai seminaristi teologi della diocesi, guidati da maestro delle celebrazioni episcopali, mons. Giancarlo Polito. Di seguito il testo integrale dell’omelia.
Nei giorni scorsi l’arcivescovo Michele Seccia ha rivolto un breve indirizzo augurale ai seminaristi della diocesi e agli studenti dell’Issrm “don Tonino Bello” di Lecce. Portalecce propone ai suoi lettori il testo integrale.