L’amabilità, unita alla interiorità, dove agisce Colui che ha detto: “Io sarò con voi tutti i giorni” (Mt 28,18), sono la moneta preziosa che abbiamo dalla Provvidenza nella persona e nel ministero dell’arcivescovo Michele Seccia.
Ogni qualvolta si celebra un anniversario di ordinazione presbiterale, riaffiorano immagini, sensazioni, memorie di quei momenti storici: la chiamata, le interrogazioni, la prostrazione durante il canto delle litanie, l’imposizione delle mani, la preghiera consacratoria, la vestizione con la casula, l’unzione delle, mani, la consegna delle offerte per il sacrificio.
All’inizio della messa in memoria della visita di San Giovanni Paolo II alla città e alla Chiesa di Lecce, presieduta ieri sera in cattedrale dal card. Stanislaw Dziwsz, l’arcivescovo Michele Seccia ha recato il suo personale indirizzo di saluto al porporato polacco. Ecco il testo integrale.
Dopo la celebrazione eucaristica al cimitero, nel pomeriggio di ieri, l’arcivescovo Michele Seccia ha presieduto la santa messa nella cattedrale in suffragio dei vescovi defunti della Chiesa di Lecce.
Come da tradizione, ieri 2 novembre, in occasione dell’annuale Commemorazione dei fedeli defunti, l’arcivescovo Michele Seccia si è recato presso il cimitero di Lecce dove, sul piazzale antistante la chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, ha presieduto l’Eucaristia.
La felice circostanza del centenario di presenza e di apostolato delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico nella comunità cittadina di San Pietro Vernotico mi riempie di gioia e, come pastore di questa amata Chiesa di Lecce, mi spinge a fare memoria di una storia e di una vicenda che hanno il profumo del soprannaturale, come soprannaturale è ogni missione che, ispirata alle pagine del Vangelo, nasce dal cuore e dalla mente dei Santi.