Le ferite sono profonde, devastanti, complesse. La prima cosa che i giovani soldati feriti dicono è da quanto tempo sono ricoverati e quanto durerà ancora la riabilitazione.
Gesù Bambino e la nuova strage degli innocenti: dei bambini che stanno pagando senza colpa la brutale follia di nuovi spietati Erodi, e proprio nella terra del Principe della pace: piccoli israeliani ostaggi di Hamas e bimbi palestinesi morti o gravemente feriti sotto le bombe, privati di tutto e costretti ad una vita di stenti.
Nelle ultime settimane si sono registrati numerosi casi di violenza e aggressioni fra minori. In diverse province le baby-gang stanno diventando una vera e propria piaga. Gli episodi più recenti riguardano Milano, Torino, Ferrara, Parma, Roma, Napoli e Bari e in alcuni di essi sono coinvolti anche ragazzini di appena undici anni.
“Eravamo adolescenti prima della guerra. Oggi siamo adulti”. Anna ha 26 anni. Riassume con queste poche parole come la guerra ha cambiato lei e i ragazzi della sua generazione.
Finita la liturgia, nessuno esce dalla cattedrale. Rivolti verso l’altare, i fedeli intonano la “Molytva za Ukrayinu”, “Preghiera per l’Ucraina”, un inno patriottico e spirituale ucraino.
Silenzio. Anche i bambini sono silenziosi. Nelle sale d’attesa si aspetta il treno. Al caldo visto che fuori c’è la neve e le temperature sono scese sotto lo zero. Nessuno ride. Nessuno parla ad alta voce.