In Terra Santa, nel difficile momento che stiamo vivendo, come Capi delle Chiese abbiamo pensato, per quest’anno, di ridurre al minimo le manifestazioni esteriori legate al Natale (luci, addobbi, parate e fanfare) e di proporre un Natale all’insegna della sobrietà e della solidarietà.
Un alloggio, un aiuto a trovare lavoro, un pasto. La Chiesa italiana dedica da sempre attenzione e servizi ai migranti nei territori, attraverso le proprie braccia operative. Lo ha fatto anche nell’ultimo anno.
“Oggi ringraziamo Dio perché tra Israele e Palestina c’è finalmente una tregua e alcuni ostaggi sono stati liberati. Preghiamo che lo siano al più presto tutti - pensiamo alle loro famiglie! -, che entrino a Gaza più aiuti umanitari e che si insista nel dialogo: è l’unica via, l’unica via per avere pace. Chi non vuole dialogare non vuole la pace”.
È un dato di fatto: in Campania, Sicilia, Calabria e Puglia vive la maggioranza delle famiglie povere, ci sono meno servizi per l’infanzia e un tasso di dispersione scolastica ben sopra la media nazionale. Sono stati pubblicati i dati sul divario territoriale, a svantaggio del Meridione, sulla tutela dell’infanzia.
È stato il vostro bravo ragazzo! Dopo il ritrovamento del corpo di Giulia, Elena Cecchettin, affida ai social i suoi sentimenti: non c’è solo il ricordo della sorella ma anche l’accusa all’ex fidanzato Filippo Turetta.
“L’alba a Gaza arriva prima che altrove” perché, dicono gli sfollati cristiani nella parrocchia latina della Sacra Famiglia, “qui non scende mai il buio della notte. Il frastuono e i bagliori delle bombe e dei proiettili, il sibilo dei razzi, i fuochi delle esplosioni, infatti, illuminano ogni momento della notte, fanno paura e ci non ci danno un attimo di tregua”.