“La vita va avanti, la vita deve andare avanti. Noi non ci pieghiamo al terrore, assolutamente. Il terrore vuole proprio questo, l’interruzione e la paura. Non lo possiamo permettere”.
"Siamo in una emergenza molto grave e temo che si arriverà alla guerra”: così il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, commenta l’attacco sferrato all’alba di oggi da Hamas, con 5mila razzi lanciati, dalla Striscia di Gaza verso il sud e il centro di Israele (Tel Aviv e Gerusalemme comprese).
È felice, anzi felicissimo Kouassi Pli Adama Mamadou, perché il film “Io Capitano” di Matteo Garrone rappresenterà l’Italia nella corsa alle nomination per l’Oscar come miglior film Internazionale.
Nei volti di chi riesce a raggiungere le nostre coste leggiamo sofferenza e morte, umiliazioni, ma anche sogni, desiderio di futuro. Ogni singola storia ci ricorda che troppo spesso a molti è negato il diritto di rimanere nella loro terra.
“Chi rischia la vita in mare non invade, cerca accoglienza”. A Marsiglia il Papa ha chiesto all’Europa il “dovere dell’accoglienza” e stigmatizzare la vulgata corrente sulle migrazioni, in cui due parole risuonano falsamente, alimentando le paure della gente: “invasione ed emergenza”.
In questi giorni il card. Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, si trova nuovamente in Ucraina per “portare alla popolazione martoriata dalla guerra il conforto del Santo Padre e per inaugurare una Casa di accoglienza per donne e bambini”.