Proponiamo un articolo pubblicato nei giorni scorsi da Avvenire a firma del pugliese mons. Mauro Cozzoli, teologo moralista della Pontificia Università Lateranense e di recente nominato da Papa Francesco, consultore della Congregazione della dottrina della fede. Cozzoli affronta il tema dell’obbligatorietà dei vaccini.
Non c’è persona che, almeno in un particolare momento della sua vita, non si sia abbandonato a coltivare i sogni.
Scrive Mario Luzi in una sua poesia: “La tua porta è ancora chiusa/c’è una parola per passare il segno?”. Il poeta riflette sul “terzo millennio”, ma forse non è una forzatura applicare i versi al dopo pandemia.
Per i motivi a tutti noti, oggi si parla sempre più di una crisi irreversibile della Chiesa. Secondo molti analisti, essa assomiglierebbe a una “casa che brucia”, a una “barca che sta per inabissarsi nel mare”, a una “comunità che sta implodendo al suo interno”.
I promotori lo chiamano ‘referendum cannabis legale’: ma la prima e la terza parte del quesito riguardano ogni tipo di droga, mentre la seconda, limitata alle droghe “leggere”, fra cui la cannabis, in realtà non la rende ‘legale’. Provo a motivare perché ci si trova di fronte a un caso esemplare di frode da etichetta.
Rilanciamo volentieri un articolo redatto dal vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli dal titolo “Un nuovo tradimento. Don Tonino Bello e la cultura libertaria”, pubblicato lo scorso 3 settembre da ‘L’Osservatore Romano’.