Il messaggio di Papa Francesco per la 52ª Giornata della Pace ci porta a guardare alla buona politica. Proprio perché “buona” non può che essere al servizio della pace, “per” il bene dell’umanità.
Concludiamo il racconto dell'anno di Francesco, con le sue gioie e le sue afflizioni, guardando gli avvenimenti del 2018 attraverso le lenti dell'Evangelii gaudium
Quest’anno, come ha detto Francesco nel recente discorso di auguri alla Curia, è stato difficile per la Chiesa, “investita da tempeste e uragani”. Proprio per questo, possiamo leggere meglio il 2018 del Papa alla luce della sua prima Esortazione apostolica, la Evangelii gaudium, che il mese scorso ha compiuto 5 anni. Infatti - scrive Francesco - “bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie”.
Tre nuove scuole in Madagascar: don Fernando Doria sta tornando in questi giorni nell’isola africana per perfezionare giuridicamente l’iter per la costruzione.
“Nascesse pure Gesù mille volte a Betlemme, a nulla mi vale se non nasce in me”! Questa frase del mistico Angelo Silesio ci interpella oggi più che mai, in una stagione in cui sembra perfino che quanto celebriamo a Natale abbia ben poco a che fare con il mistero dell’Incarnazione.
“Un’insaziabile ingordigia attraversa la storia umana, fino ai paradossi di oggi, quando pochi banchettano lautamente e troppi non hanno pane per vivere”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell’omelia per la messa della notte di Natale presieduta nella Basilica vaticana.