Manca poco ormai alla "Notte del fuoco". Ma le emozioni miste di sentimento religioso e di profumo di vite rimondata e di tradizione immortale, hanno raggiunto già livelli altissimi a Novoli.
Tra i tanti eventi concernenti la missionarietà della Chiesa leccese, il 2018 ha registrato un momento molto significativo: dal 19 al 23 settembre mons. Michele Seccia ha compiuto un impegnativo viaggio in Moldavia.
Il 7 settembre scorso il Nunzio Apostolico in Italia Emil Paul Tscherrig ha imposto il pallio di arcivescovo metropolita a mons. Michele Seccia
"Ogni uomo è mio fratello". È questo l'unico messaggio che l'arcivescovo di Lecce - condividendo ancora oggi la finalità della manifestazione pubblica che a favore e per il rispetto della dignità umana - ha voluto affidare al corteo di domani sera dal tema "Sicuri di essere umani".
Il 2019 di PapaFrancesco si presenta come un anno molto intenso per gli eventi già in programma. A gennaio c’è il consueto incontro con il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, una occasione per lanciare alla comunità internazionale un messaggio forte: l’anno scorso il Papa ha colto l’occasione del 70.mo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo per dire che ancora oggi, nel Terzo Millennio, sono molti i diritti umani violati, primo fra tutti quello alla vita.
Le ferite “non vanno mai prescritte”. Comincia così il “mea culpa” del Papa contenuto nella Lettera al popolo di Dio pubblicata il 20 agosto scorso, in cui Francesco ribadisce la linea di “tolleranza zero” sugli abusi commessi da parte di esponenti della Chiesa che ha caratterizzato fin dall’inizio il pontificato, costellato di discorsi, pronunciamenti, richieste pubbliche di perdono ma anche di atti concreti di governo, come la riduzione allo stato laicale - perfino di porporati - o l’accoglimento di dimissioni individuali o collettive.