A distanza di sette anni il Lecce è tornatoin serie A e le Istituzioni, Provincia in testa, partecipano alla festa.
Una stagione a dir poco esplosiva. Un mister che “ringhia” la porta blindata, la difesa che lotta nonostante le ferite, il centrocampo a “petto in fuori” e l’attacco che affonda senza pietà.
È finita l’attesa. E toccare il cielo con un dito è possibile. Lo si è sentito, visto e gustato, con gli occhi umidi di gioia, ieri quando si è concretizzato un sogno; quando giocatori, allenatore, presidente, dirigenti e tifosi, tanti supporter quanti mai se ne erano visti prima al Via del Mare (oltre 25mila), hanno partecipato alla felicità di tutti i salentini, vicini e lontani, per il ritorno in serie A del Lecce.
Tornando indietro nel tempo a mo' di flashback è possibile rivedere l'intero cammino stagionale dei giallorossi. Adesso, però, occorre dare un senso all'atto finale: “Nel percorso fatto fino ad oggi, com’è normale che sia, ci sono stati dei momenti positivi ed altri meno. Tornare indietro è come vedere un film e la cosa migliore di questo film è che il finale dipende da noi”. Mister Fabio Liverani utilizza una metafora cinematografica per descrivere l'ambiente all'indomani del match clou contro lo Spezia.
I numeri a volte non rappresentano solo vuote rappresentazione della realtà, non sono solo parole, ma rappresentano storie, raccontano esperienze, indicano futuro.
Il direttore sportivo giallorosso, Mauro Meluso, risponde alle domande dei giornalisti durante una conferenza stampa mattutina tenutasi al “Via del Mare” in vista di Lecce-Spezia. “Siamo artefici del nostro destino, affronteremo la gara di Sabato sereni e con massima serietà”.