Pubblicata la Carta d’intenti, cominciano a delinearsi con maggiore precisione prospettive e percorsi per il cammino sinodale della Chiesa italiana.
“I vescovi italiani danno avvio, con questa Assemblea, al cammino sinodale secondo quanto indicato da Papa Francesco e proposto in una prima bozza della Carta d’intenti presentata al Santo Padre. Al tempo stesso, affidano al Consiglio Permanente il compito di costituire un gruppo di lavoro per armonizzarne temi, tempi di sviluppo e forme, tenendo conto della Nota della Segreteria del Sinodo dei vescovi del 21 maggio 2021, della bozza della Carta d’intenti e delle riflessioni di questa Assemblea”.
Otto anni fa nella sua esortazione apostolica “Evangelii gaudium” il Papa aveva indicato quattro principi: il tempo superiore allo spazio, la realtà più importante dell'idea, l'unità che supera il conflitto, il tutto più della parte.
“Terra. Terra mia. Terra nostra. Terra martoriata e bella. Terra di fumi e di veleni. Dolcissima amica dei miei antenati. Oggi tanto umiliata e calpestata. Gemi. Fino al cielo sale il tuo lamento. Boccheggi. Ma ancora non ti arrendi. Lotti. Fino allo stremo ti difendi. Non vuoi morire”.
“Sempre prima la persona”. Mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e neoeletto vicepresidente della Cei per l’area Centro, ha risposto così alle domande dei giornalisti sul ddl Zan, nel corso della seconda conferenza stampa dell’Assemblea generale della Cei, che si conclude oggi all’Hotel Ergife di Roma.
“Quando sono entrato ho fatto un cattivo pensiero: ma questa è un’assemblea dei vescovi o un concorso per eleggere il vescovo più bello?”.