«Non si può legittimare con una benedizione, come viene spiegato, una coppia che sia al di fuori “dell’unione indissolubile di un uomo e una donna, aperta di per sé alla trasmissione della vita”, secondo il disegno di Dio. Vale anche per le coppie eterosessuali non unite dal matrimonio. L’essenziale è distinguere i due livelli».
Amoris laetitia, mi piace definire questo documento una carezza per la famiglia. Nella giornata di San Giuseppe, si apre l’anno dedicato alla famiglia, proprio nel quinto anniversario della pubblicazione dell’esortazione apostolica, che per la verità non è stata tanto studiata e forse tanto compresa, men che meno probabilmente applicata.
“Speriamo sia l’ultimo sforzo, ma c’è bisogno di insistere. Tendiamo a percepire la vita come una successione immediata di eventi, ad essere istantanei sul modello dei social. Ma la lotta contro il male è tutt’altro che rapida. Contro ogni forma di male”.
La Chiesa non dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso, che non può dunque “essere considerata lecita”.
Si svolge da oggi 15 marzo a venerdì 19, nei locali del seminario di Albano Laziale, un ciclo di cinque giornate di studio per parroci e amministratori parrocchiali di recente nomina, promosso dalla diocesi di Albano su temi utili per lo svolgimento del proprio servizio.
“Il tempo della responsabilità non è terminato. La Chiesa che è in Italia saprà dare un ulteriore segno concreto di prossimità. Con la campagna vaccinale, infatti, abbiamo la possibilità tangibile di fornire un nuovo contributo di carità”.