Quello di Benedetto XVI è stato il primo Natale vissuto senza il fratello Georg, anche se la sua presenza si è fatta in qualche modo sentire.
“L’intenzione, se le condizioni lo permetteranno, è di riaprire il 1° febbraio”. Così il direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta.
“Non possiamo solo aspettare che dopo questa pandemia ‘tutto torni come prima’, come abitualmente si dice. Noi, invece, sogniamo e vogliamo che tutto torni meglio di prima, perché il mondo è segnato ancora troppo dalla violenza e dall’ingiustizia, dall’arroganza e dall’indifferenza”.
“Uno degli aspetti che maggiormente contraddistinguono la comunicazione attuale è l’istantaneità dei messaggi che si susseguono in maniera vorticosa. Questa fagocita la tessitura di quel senso che aiuta a capire i fatti, che emerge in ciò che avviene e che aiuta nella comprensione”.
“Un bel colpo a quel tetto di cristallo che le donne si trovano ancora oggi ad affrontare nella società, ma anche nella Chiesa”.
La situazione sanitaria causata dal coronavirus continua a richiedere una serie di attenzioni che si riflettono anche in ambito liturgico.