Parlare con la signora Maria Miglietta di Squinzano significa ripercorrere un viaggio lungo più di 8 decenni. Una donna che ha amato riempire la sua vita cercando sempre di cogliere tutte le occasioni che Dio le poneva dinanzi per arricchirla.
“Innumerevoli donne consacrate, nel corso dei secoli fino ai nostri giorni, hanno orientato e continuano a orientare «tutta la loro vita e attività alla contemplazione di Dio»[1] quale segno e profezia della Chiesa vergine, sposa e madre; segno vivo e memoria della fedeltà con cui Dio, attraverso gli eventi della storia, continua a sostenere il suo popolo”[2].
Nel centro storico di Lequile, in una casa circondata da piante e fiori, vive una splendida nonnina di ben 103 anni, la più anziana del paese.
Caterina Accettura, classe 1972, di Lecce. Laurea in Medicina e Chirurgia con tesi sperimentale in Oncologia medica. Una passione che l’ha accompagnata sin da piccola: “Fin dalla mia infanzia ho considerato la professione medica la più bella e la più emozionante, ritenendo il medico una persona privilegiata per il suo compito nella società”.
“Dio affida l’essere umano alla donna” (Mulieris Dignitatem, 30), è affermazione biologicamente indubbia. Solo a lei, infatti, Dio ha affidato il compito di generare l’essere umano che popola la terra. È urgente, allora, ripartire da questo evidente dato della realtà, considerando che lo specifico della donna non si risolve nell’atto generativo materiale, ma si sviluppa naturalmente in quello spirituale di tutela del figlio e della famiglia. Mettendo in campo la forza morale e spirituale a lei congeniale, la donna è autrice insostituibile della costruzione umanitaria della società.
Domenica 10 marzo a Lecce presso il Grande Hotel Tiziano e dei congressi, a partire dalle 19.30, sfilano la bellezza e il coraggio per la terza edizione di “Io m’arzo e l’otto ogni giorno”.