Pubblichiamo integralmente l’intervista rilasciata dal vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli al collega Cenzio Di Zanni per le pagine di ‘Repubblica Bari’ e pubblicata ieri.
Nel martirio di San Sebastiano viene a coincidere la sua abilità di fabbricare e di usare armi, per lo più frecce forgiate col ferro, per il fatto che fosse un arciere al comando dell’imperatore Diocleziano.
Due giornate spiritualmente intense ed emotivamente forti. Fortissime. Sono state quelle trascorse nell’ultimo fine settimana da due piccole comunità del sud che da trent’anni e più sono diventate davvero “sorelle” nello stesso anello del servizio alla Chiesa, l’anello di don Tonino Bello.
Sant’Ippazio non appare sul calendario liturgico benché nel Martirologio Romano sia inserito il 14 novembre; le notizie biografiche poi sono scarne ed incerte.
Durante il periodo precedente la primavera, considerato al pari di un capodanno, le antiche popolazioni attuavano cerimonie di purificazione indirizzandole soprattutto ai campi che lustravano accuratamente perché, come una sorta di grembo materno, accogliessero il nuovo seme.
Nella gioia condivisa tra le Chiese di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e Ugento-Santa Maria di Leuca per il riconoscimento delle virtù eroiche del Venerabile Antonio Bello, il card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, presiederà sabato 15 gennaio la celebrazione eucaristica nella cattedrale di Molfetta alle 18.