Mentre l'arcidiocesi di Lecce ha inaugurato l'anno giubilare in occasione del bimillenario della nascita del santo patrono, anche la comunità sorella di Turi ha festeggiato il martire. Pubblichiamo qui il testo, pronunciato dall'arciprete don Giovanni Amodio e messo gentilmente a disposizione dal dott. Egidio Buccino, della monizione introduttiva del solenne pontificale celebratosi nel giorno della solennità:
Oggi, ultimo atto dei festeggiamenti in onore dei santi patroni della città e della diocesi di Lecce con la messa vespertina di ringraziamento nella cattedrale di Lecce presieduta dal vescovo Cristoforo Palmieri.
In occasione del Giubileo Oronziano, due sono le chiese in cui è possibile attraversare la Porta Santa e lucrare così l’indulgenza plenaria (LEGGI).
Per trovare un parallelo con quanto vissuto dalla Chiesa locale nella giornata del 26 agosto bisognerebbe scavare nel passato e tornare indietro almeno al 1968 quando, durante l'episcopato di mons. Francesco Minerva, si celebrarono i millenovecento anni del martirio di Sant'Oronzo.
Il programma della prima festa leccese, organizzata in onore dei santi patroni Oronzo, Giusto e Fortunato, e quelli proposti nei secoli successivi costituiscono in larga parte un’evidente replica delle motivazioni e delle attività.
Il momento è finalmente giunto. Una potente via di grazia e di comunione con il cielo è stata schiusa. Nella serata di ieri, mons. Michele Seccia, recatosi in pellegrinaggio al santuario di Sant'Oronzo fuori le mura, ha aperto la prima porta santa dell'anno giubilare.