Assisto al telegiornale assieme alla famiglia e alla nostra vicina di casa. Ivana è ucraina. Scoppia in lacrime. Le immagini provenienti da Israele e dalla Striscia di Gaza la riportano al suo Paese, martoriato dalla furia russa.
Tutto passa. Dopo Bontade, Buscetta, Provenzano, Riina, è passato anche lui, Matteo Messina Denaro. Accompagnato dalle maledizioni di tanta gente, consumato dal cancro, se n’è andato in questo fresco inizio d’autunno, l’ultimo mafioso vecchio stile.
Chi frequenta Piazza Duomo alle prime ore del mattino si sarà imbattuto più di qualche volta in una visione che da un lato turba, inquieta, interroga la coscienza, mette in crisi; dall’altro rivela la percezione che spesso i poveri hanno della Chiesa e anche di una “gerarchia” semplice quanto paterna e fraterna.
La notizia rimbalzata sulle pagine dei principali media del Paese, “Chiese sempre più vuote, solo 1 su 5 va a messa in Italia”, merita sicuramente un approfondimento.
Il recente anniversario del Codice di Camaldoli (luglio 1943) ha riportato all’attualità il tema del rapporto tra cattolici e politica.