L'attuale conformazione della chiesa madre di Torchiarolo è il risultato e il frutto di circa cinque secoli di lavori, di cambiamenti strutturali, traslazioni, ampliamenti, modifiche e rifacimenti legati anche e soprattutto alla crescita della popolazione e all'adattamento alle varie norme liturgiche e degli edifici di culto, insieme alle correnti artistiche.
Non ci sono parole per descrivere l'emozione, l'entusiasmo e la grande partecipazione di fedeli, provenienti anche dai paesi della diocesi, che la comunità di Torchiarolo ha vissuto, in occasione della peregrinatio delle reliquie del Beato Rosario Angelo Livatino, magistrato martire, vittima di mafia.
Da oggi 19 maggio e fino a martedì 21 maggio la parrocchia matrice Maria SS. Assunta di Torchiarolo ospiterà la reliquia del Beato Rosario Livatino, “il giudice ragazzino”, che con il suo esempio di cristiano e di magistrato ha ben meritato la definizione di “Eroe della legalità e martire di Cristo”.
Mentre la comunità di Squinzano vivrà oggi la celebrazione del gemellaggio fra la basilica di Nazareth e il santuario dell'Annunziata (LEGGI), è il caso di ricordare che anche Torchiarolo ha un legame con lo stesso santuario, grazie alla chiesa di Santa Elisabetta, voluta proprio da Maria Manca, nell'agro di Squinzano, ora a ridosso della superstrada, ma arcipretura di Torchiarolo.
Ieri mattina, in Quirinale a Roma, la giovane torchiarolese Elisa Palombo, è stata insignita dal Capo dello Stato Sergio Mattarella del titolo di Alfiere della Repubblica.
L’Azione cattolica di Torchiarolo propone alla comunità una veglia di preghiera sulla figura del Beato Rosario Livatino dal titolo “Giustizia e pace si baceranno”, tratto dal Salmo 85.