“Sono felicissimo di vestire questi colori. A Lecce ritrovo Mancosu e Vigorito, sardi come me, e dei miei nuovi compagni conoscevo già Petriccione, Tabanelli, Rossettini e Farias, che sono passati da Cagliari”.
Altro che cenere e carbone; peggio, molto peggio. Non solo la Befana si è dimenticata del Lecce, ma anche la dea bendata non è più quella di una volta.
Il Lecce apre il 2020 al Via del Mare contro l’Udinese (oggi alle 18) e spera di trovare nella calza della Befana la prima vittoria casalinga della stagione, in quello che è uno snodo fondamentale nella corsa salvezza dei giallorossi.
E dunque, il tanto atteso regalo, quello della vittoria in casa, non è arrivato col panettone, né con i più conterranei purciddruzzi.
Ritrova il suo capitano dopo oltre un mese, un sospiro di sollievo in più per Fabio Liverani a poche ore dalla delicata gara casalinga contro il Bologna.
“Stare fuori per qualsiasi circostanza è una sofferenza, anche se saltare una gara per squalifica ci può stare nel corso di una annata. Se ci guardiamo indietro e vediamo cosa abbiamo fatto finora potremmo ritenerci abbastanza soddisfatti, ma il nostro campionato non finisce qui, nemmeno il girone di andata”.