Sarà il maestro leccese Marco Epicochi, titolare de ‘La cartapesta leccese’ in Piazza Duomo, a rendere concreta e visibile la relazione che terrà la direttrice del Museo della cartapesta leccese, Caterina Ragusa a Cento, in provincia di Ferrara, nell’ambito delle manifestazioni del Carnevale, riconosciuto ufficialmente anche come Carnevale d’Europa.
Com’è noto il Carnevale termina il martedì grasso cosiddetto per gli eccessi culinari. In alcuni centri salentini, fino a una decina di anni fa, nel penultimo giovedì di Carnevale si celebrava la cosiddetta sciuetia te le cummari, il giovedì delle comari: in questo giorno gruppi di donne amiche, generalmente abitanti nello stesso rione, si riunivano e banchettavano insieme; gli uomini ne erano assolutamente esclusi perché, a loro volta, si riunivano la sciuetia te li cumpari, il giovedì dei compari, precedente al martedì grasso.
A differenza del pane che già per l’impasto e la successiva confezione delle forme, molto spesso, partecipavano i parenti più prossimi o qualche vicina di casa, fare la pasta non richiedeva un aiuto esterno perché l’operazione in sé non ha nulla di rituale, né prevede momenti carichi di misticismo o di magia.
I siciliani venivano appellati mangiamaccarruna, mangiamaccheroni, perché pare che la prima forma di pasta uscita dalle mani dei pastai siciliani, fosse il maccherone.
Ieri mattina in episcopio si è svolta, alla presenza dell’arcivescovo Michele Seccia e del presidente di Confartigianato Imprese Lecce, Luigi Derniolo, la conferenza stampa congiunta di presentazione del progetto di restauro già avviato sull'antico portone ligneo laterale dalla cattedrale.
“Scopri Lecce …colorandola” è l’ultima proposta della collaboratrice di portalecce.it, Rossella Barletta (www.rossellabarletta.it) rivolta ai piccoli scolari.